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Bezos nello spazio: primi passi per il turismo spaziale?

Bezos nello spazio: comincia il turismo spaziale?
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21/07/2021

Jeff Bezos, il patron di Amazon e Blue Origins, ha finalmente dato il via al turismo spaziale, con il primo viaggio in orbita con un equipaggio di civili.

Bezos nello spazio: primi passi per il turismo spaziale?

Jeff Bezos, il patron di Amazon e Blue Origins, ha finalmente dato il via al turismo spaziale, con il primo viaggio in orbita con un equipaggio di civili.

Bezos nello spazio: il primo esempio di turismo spaziale

“Questo è un piccolo passo per l’uomo, ma un gigantesco passo per l’umanità”, diceva Neil Armstrong il 21 Luglio del 1969 scendendo dalla navetta sul suolo lunare.

A distanza di 52 anni, Jeff Bezos, patron di Amazon e della Blue Origin, ha compiuto il primo viaggio turistico nello spazio.

Il viaggio è stato intrapreso insieme al fratello Mark, al 18enne olandese Oliver Daemen (l’unico ad aver effettivamente pagato il biglietto) ed all82enne ex pilota Wally Funk: oltre ad essere i primi turisti nello spazio, Oliver e Wally sono diventati la persona più giovane e la persona più anziana ad andare in orbita.

L’impresa, avvenuta sul razzo New Shepard (chiamato così in onore del primo americano nello spazio), è durata circa 11 minuti ed ha raggiunto i 107 km di altitudine.

 

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La corsa al turismo spaziale di Bezos

Tutto ha inizio nel 2000, quando Jeff Bezos decide di fondare Blue Origin, una società inizialmente focalizzata sui voli spaziali sub-orbitali.

Obiettivo dichiarato sin da subito: il turismo spaziale.

Per finanziare un progetto così ambizioso, Bezos ogni anno vende circa 1 miliardo delle azioni di Amazon per destinarli a Blue Origin.

Il primo viaggio turistico nello spazio è stato un regalo per quasi tutti i partecipanti: il fratello di Bezos, Mark, e la ex pilota Wally Funk sono stati invitati dal patron di Amazon; il giovanissimo Oliver Daemen, invece, ha pagato il suo biglietto ben 30 milioni di dollari.

 

Turismo spaziale: i predecessori di Bezos

Nonostante il viaggio di Bezos sia stato il primo volo con un equipaggio interamente turistico, il multimiliardario statunitense non è il primo “civile” ad essere andato nello spazio.

Nel 2001 l’imprenditore americano Dennis Tito è stato il primo turista ad andare nello spazio, pagando ben 20 milioni di dollari per prendere parte ad una missione spaziale russa insieme ad un equipaggio ufficiale.

La missione, Soyuz TM-32, durò 7 giorni, 22 ore e 4 minuti, con l’obiettivo di attraccarsi all’ISS (Stazione Spaziale Internazionale).

A precedere invece di pochi giorni (appena 10) il patron di Amazon è stato un altro miliardario, stavolta britannico: Richard Branson, fondatore dell’impero Virgin.

A bordo della navicella spaziale SpaceShipTwo (ribattezzata Unity 22), Branson è partito dal New Mexico alle 16.30 ora italiana ed ha viaggiato a circa 85 km dal suolo terrestre insieme a due ingegneri e due piloti.

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Turismo spaziale: presto realtà?

Viaggiare nello spazio è il sogno che ha praticamente chiunque: le immagini che arrivano quotidianamente dalla NASA sono tra le più cliccate, apprezzate e seguite sul web in tutto il mondo.

La domanda che ci stiamo ponendo tutti ora è una sola:

il turismo spaziale può essere effettivamente il business del prossimo futuro?

Le aziende del turismo spaziale

Allo stato attuale, i viaggi spaziali non possono durare più di qualche minuto ed il mercato è estremamente di nicchia.

Ci sono infatti solo due aziende che propongono questo business: la Blue Origin di Jeff Bezos e la Virgin Galactic di Richard Branson.

La differenza tra le due, come abbiamo potuto notare in questi giorni grazie ai primi due viaggi ufficiali, è che mentre la Blue Origin utilizza un razzo che decolla in verticale ed atterra tramite paracadute, la Virgin Galactic decolla ed atterra su una pista convenzionale servendosi di un aereo da trasporto che si stacca in corsa diventando un jet.

Sia sulla navicella Blue Origin che sull’aereo Virgin Galactic sono ammessi massimo 6 passeggeri.

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Quando prenderà il via il turismo spaziale

Stando alle dichiarazioni della Virgin Galactic, il turismo spaziale verrà regolamentato a partire dal 2022; fino ad ora sono già stati pre-venduti ben 600 biglietti, per un massimo di 400 voli l’anno per base spaziale.

La Blue Origin invece non ha annunciato nessun programma ufficiale, a parte un altro paio di voli entro quest’anno ed una previsione di regime sempre per il 2022.

Turismo spaziale: costo del biglietto e requisiti

Almeno per ora, i prezzi saranno decisamente proibitivi per la maggior parte delle persone: Virgin Galactic vende i suoi biglietti tra i 200 ed i 250mila dollari, mentre Blue Origin ha venduto all’asta per ora il suo unico biglietto a ben 30 milioni di dollari.

In alternativa, quest’ultima propone a “soli” 125mila dollari l’esperienza con la navicella Space Perspective, a 30 km dal suolo con vista a 360 gradi: i posti, però, sono già prenotati fino al 2024.

 

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(a cura di Valerio Fiormonte)

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