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Vacanze digitali: dove lavorare da remoto

Vacanze digitali: dove lavorare da remoto
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24/08/2022

La nuova tendenza è unire vacanza e lavoro.
Ecco i nuovi luoghi dello smart working

Vacanze digitali: dove lavorare da remoto

La nuova tendenza è unire vacanza e lavoro. Ecco i nuovi luoghi dello smart working

Gli ultimi anni hanno dato notevole impulso allo smart working e alla ricerca di uno stile di vita più equilibrato, che permetta un buon bilanciamento tra il lavoro e il tempo libero che andrebbe dedicato a noi stessi, alle nostre famiglie e a seguire gli interessi e gli hobby che più ci appassionano. Nel considerare i pro e i contro di questa modalità, sicuramente non è trascurabile l’opportunità, tra le molte altre che offre, del “workation“, una tendenza in continua crescita, che potrebbe segnare un punto di svolta definitivo nella percezione e nell’adempimento del lavoro.

La parola workation deriva dalla fusione delle due parole inglesi che stanno per “lavoro” (work) e “vacanza” (vacation) e rappresenta, anche in concreto, proprio la loro unione. Grazie allo smart working era già possibile lavorare “comodamente” da casa, il workation compie semplicemente un passo in più, permettendo il lavoro da qualsiasi luogo. Gli unici requisiti sono una buona connessione e un tipo di lavoro che sia compatibile con il suo svolgimento a distanza. Vediamo ora quali sono le mete più gettonate o le opzioni più interessanti per poter lavorare in luoghi da sogno, con più leggerezza e produttività e meno stress.

Workation in montagna

Tra le mete più amate, seppur in perenne competizione con il mare, abbiamo la montagna. La scelta delle catene montuose e degli alloggi in cui poter tranquillamente lavorare prima o dopo un’escursione o, per i più esperti, un’arrampicata, è vasta. Volessimo rimanere nella nostra bella penisola, potremmo ad esempio trovarci perfettamente a nostro agio a rispondere a centinaia di mail sulle Dolomiti o sulla vetta più alta d’Europa: il Monte Bianco.

Qui, a 2.173 metri d’altezza è infatti possibile, prenotandola per tempo, trovare una postazione di lavoro con tutti i comfort del caso. Oltre che fungere da landscape in alternativa agli sfondi istituzionali tutti uguali e un po’ tristi o ai dilaganti (e spesso finti) scaffali ricolmi di libri, la vista mozzafiato può certamente donare pace, stupore e relax a chi può e vuole provare una simile esperienza ad alta quota. La totale immersione nel bianco, il silenzio, rotto soltanto dai suoni della natura, l’aria e l’odore inconfondibile della montagna sono sicuramente dei validi incentivi.

Smart working in riva al mare

Chi non ha mai desiderato di poter lavorare con i piedi a mollo in riva al mare o tra un tuffo e l’altro? Ebbene, sulla scia delle nuove tendenze, tra cui anche il nomadismo digitale, sono sempre di più i luoghi in cui è possibile. Hotel, resort, località di villeggiatura non di rado mettono a disposizione dei loro clienti sale riunioni, open space per il co-working o singole postazioni con vista mare e a pochissimi passi dalla spiaggia. In Italia offrono esempi eccellenti le due isole maggiori, Sicilia e Sardegna, ma abbiamo casi virtuosi anche in molte altre regioni, dalla Puglia alla Liguria. In Europa invece, le nazioni con le mete più appetibili per il lavoro agile sul mare sono i paesi scandinavi, comprensivi della Finlandia, Spagna, Portogallo e Cipro, che merita una menzione d’onore. Nicosia, la sua capitale, è infatti al terzo posto secondo il Workation Index di Preply, che ha analizzato le 74 città più popolate al mondo.

 

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Lo smart working nel bosco

Restando in ambito europeo, nei paesi nordici non è raro iniziare a vedere postazioni o strutture, talvolta persino dei veri e propri piccoli chalet attrezzati per permettere il lavoro da remoto, nei boschi. Un’iniziativa dal grande potenziale è quella visibile sulle rive del lago Vesijärvi, a Lahti, in Finlandia. Nel bosco circostante sono state installate delle scrivanie in legno sul cui piano d’appoggio è possibile posizionare comodamente un notebook. Dotate anche di un supporto per il telefono e un foro dove inserire un eventuale borraccia, il contro è costituito dalla mancanza di ulteriore attrezzatura.

Tuttavia, esempi perfettamente funzionali di smart working nel bosco se ne trovano, come il Tini Office ideato e realizzato dallo studio di architettura spagnolo De la Vega Canolasso. Un piccolo ufficio prefabbricato che si può facilmente trasportare anche nel bel mezzo della foresta. Già dotato di ogni comfort può fungere addirittura da rifugio in cui stimolare e dare nuova linfa alla propria creatività. Insomma, avendone possibilità, di soluzioni ce ne sono per ogni gusto. E voi? Provereste mai a sperimentare il workation o avete già aderito alla tendenza? 

(articolo di Deianira Vaccaro e Angelo Dino Surano)

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