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Come funziona il motore di ricerca Google? Scopriamolo

Come funziona Google? Guida al colosso mondiale
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07/05/2024

Con un guadagno di 615 dollari al secondo, Google è il colosso del web.
Scopri come funziona e perché è leader

Come funziona il motore di ricerca Google? Scopriamolo

Con un guadagno di 615 dollari al secondo, Google è il colosso del web. Scopri come funziona e perché è leader

Il colosso dei motori di ricerca guadagna circa 615 dollari al secondo (tra servizi in cloud e pubblicità). Una cifra incredibile che determina una leadership senza precedenti: se hai un sito web, è Google a decidere le tue sorti. Per questo motivo, è fondamentale capire quali sono i meccanismi e come funziona veramente. Dunp tra l'altro è Google Partner e ottiene ogni anno certificazioni che le consentono di rimanere sempre fra le migliori agenzia di comunicazione a Roma. 

Cos'è Google e come funziona

Google è il più grande motore di ricerca mondiale. Per capire il suo funzionamento, dovete immaginare una vera e propria enciclopedia in cui ogni giorno vengono aggiunti milioni di contenuti. Ogni giorno, l'algoritmo di Google riceve nuovi contenuti e li scansiona, li filtra, li cataloga e li classifica in base ai suoi criteri (che vengono costantemente aggiornati).  Una classificazione precisa e meticolosa che tiene conto della parola o della frase chiave (keyword) e di tutti i contenuti relativi ad essa in ordine di importanza. I contenuti vengono memorizzati e salvati in giganteschi server in tutto il mondo che vengono collegati tra di loro. A differenza della classica enciclopedia cartacea, Google non classifica in ordine alfabetico. 

L'algoritmo decide la rilevanza di una pagina in base a circa 200 fattori e la premia con una posizione migliore sulla SERP, ovvero sulle pagine di risultati legati alle ricerche degli utenti. Più la pagina sarà in linea con i fattori di Google, più sarà alta la probabilità di posizionarsi nei primi posti. Comparire nei primi risultati è l'obiettivo di qualsiasi azienda. L'utente medio infatti si affida ai risultati delle “prime pagine” (di solito le prime tre) ed è per questo motivo che si investe nella SEO, ovvero tutte quelle attività volte al miglioramento della posizione delle pagine web nei risultati organici (non a pagamento).

Come funziona una ricerca su Google

Quando si fa una ricerca su Google attraverso le parole chiave, l'algoritmo sceglie all'interno delle sue pagine i risultati corretti e propone una selezione ordinata di indirizzi web. Le pagine vengono ordinate secondo i parametri dell'algoritmo. Per darti la prima pagina di risultati, la query di ricerca viaggia in media 2400 chilometri e nel suo percorso virtuale può raggiungere diversi data center sparsi per il mondo. La velocità è prossima a quella della luce: centinaia di migliaia di chilometri orari.

La selezione delle pagine da indicizzare in realtà inizia con la digitazione delle lettere della query (Google Instant). Ogni lettera digitata limita il campo delle ricerche e quando si arriva a premere Invio, l'algoritmo è già preparato a fornire una lista selezionata dei contenuti migliori. La lista è il risultato del ranking: l'algoritmo di Google setaccia il web alla ricerca delle risposte più pertinenti in base a più di 200 fattori e fornisce un elenco dettagliato delle pagine che rispondono in maniera più pertinente alla keyword o alle parole chiave inserite nella query.

Quali sono i fattori che influenzano il ranking

Come dicevamo, il posizionamento delle singole pagine web viene determinato da oltre 200 fattori. Non è dato sapere quali siano questi fattori nel dettaglio e il motivo è molto semplice: Google non ha alcuna intenzione di “svelare” i suoi segreti e di rendersi vulnerabile agli occhi dei competitor.

La lista dei fattori in nostro possesso è dunque una gentile concessione del team del colosso della Silicon Valley, che non si è espresso neanche sul peso effettivo di ognuno sul ranking. Poi ci sono gli aggiornamenti: Google ogni anno apporta circa 600 modifiche, alcune minori e altre invece di notevole importanza. Una prima distinzione da fare è tra fattori on-page e off-page. I fattori on-page sono quelli interni, strettamente connessi alla pagina creata e al sito nella sua complessità. Lo spider (software che analizza i contenuti) va alla ricerca di alcuni parametri (tag title, meta description, tag di intestazione, anchot text, alt text) e crea una prima scrematura.

Poi ci sono i fattori off-page, quelli legati alla popolarità del sito sul web. Una pagina che riceve molti link infatti spinge lo spider a ritenerla molto affidabile rispetto ad altre pagine che non vengono linkate da nessuno.

Come i social influenzano Google

Fra i  fattori off-page più rilevanti ci sono: link popularity (numero si link ricevuti), tematicità dei link (sintonia fra sito e pagine di destinazione), autorevolezza del sito che linka, numero di siti che linkano (meglio ricevere pochi link da tanti siti che tanti link dallo stesso sito), anchor text e posizione del link (meglio all'interno del testo).

Altri fattori importanti che senza dubbio influenzano il ranking sono i fattori social come il numero dei follower sulle principali piattaforme (Facebook, Twitter, Instagram, Tik Tok), il numero di commenti e le condivisioni. La branca della SEO che si occupa di ottimizzare queste attività si chiama Social Media Optimization.

Anche il comportamento degli utenti è un fattore determinante nel posizionamento ranking Google. Gli spider infatti tendono a premiare i siti che ricevono molti clic sulla SERP e che spingono i loro utenti a navigare all'interno del dominio (tempo di permanenza alto, visita di altre pagine, tasso di rimbalzo basso, commenti). Esistono anche dei fattori che contribuiscono a peggiorare il posizionamento nel ranking: link in uscita verso siti considerati spam, presenza di link troppo ottimizzati (es. pagina che viene linkata in modo innaturale da un sito o da più siti) e attività illegali che violano i regolamenti di Google.

Come posizionarsi meglio sulla SERP

L'algoritmo di Google tende a premiare i contenuti più lunghi e articolati in H2 e H3. Questo perché  i contenuti più lunghi hanno generalmente metriche migliori a livello di engagement rispetto ai contenuti più brevi. Un contenuto più lungo infatti ha più possibilità di rispettare i parametri che concorrono al suo posizionamento sulla SERP.

L'unico obiettivo è quello di offrire ai propri clienti i contenuti migliori in termini di qualità e affidabilità. Per questo motivo è importante scrivere testi lunghi, in questo modo si alza notevolmente la probabilità gli spider possano trovare all'interno della pagina tutte le variabili che contribuiscono a riconoscerla come autorevole. Nel corso degli anni, Google è riuscito a ritagliarsi il ruolo di leader del mercato proprio per la sua capacità di mettersi nei panni dell'utente. Dal 2008, Google ha risposto a più di 450 miliardi di query uniche e ogni giorno risponde a milioni di nuove ricerche (il 16% delle ricerche eseguite ogni giorno è nuovo).

Perché si parla solo di Google e non degli altri motori di ricerca

Quando di parla di motori di ricerca, in linea di massima, si parla sempre di Google. Gli altri motori (Yahoo, Bing, Baidu, Yandex, Ask) hanno quote di mercato molto più basse e quasi tutti gli investitori preferiscono affidarsi ai risultati del colosso della Silicon Valley. Più dell'80 per cento delle ricerche mondiali vengono effettuate su Google. L'unico sito che riesce a tenere testa al colosso americano è Baidu, il sito più visitato in Cina e il quarto sito più visitato secondo Alexa Internet Ranking.

Google sarà leader anche nel futuro? 

Da anni Google si distingue per la sua missione ambiziosa: organizzare le informazioni globali per renderle accessibili e utili a tutti. Tra i recenti sviluppi spicca la collaborazione con la NASA e D-Wave Systems per la creazione di un network innovativo e di un computer quantistico, un'iniziativa che potrebbe catalizzare ulteriori progressi nell'ambito dell'Intelligenza Artificiale. Questo sforzo ha dato vita al Google Quantum A.I. Lab Team. Parallelamente, il colosso si impegna anche in progetti legati alle energie rinnovabili e all'economia sostenibile, come evidenziato dal progetto Google Green. Non possiamo dimenticare il coinvolgimento nel progetto Google Self-driving Car Project, che mira alla realizzazione di automobili autonome.

Tuttavia, questa visione va oltre i tradizionali motori di ricerca e l'ottimizzazione per i motori di ricerca. Sembra che l'azienda punti a una ricerca più ampia e personalizzata. Merita un cenno anche l'investimento nei Google Glass, nonostante il progetto sembri attualmente in pausa. Sebbene siano stati introdotti sul mercato in un momento forse prematuro e senza una domanda precisa, potrebbero presto ritornare a far parlare di sé con nuovi progetti.

Inoltre, Google si sta evolvendo verso un motore di ricerca basato sempre più sulla semantica, un tema che ha attirato l'attenzione degli esperti di ottimizzazione per i motori di ricerca. L'obiettivo è quello di sviluppare macchine in grado di comprendere la percezione umana del mondo, anche se solo in modo superficiale. L'obiettivo finale sembra essere quello di offrire risultati personalizzati, in grado di adattarsi alle singole percezioni degli utenti, rendendo così l'esperienza di ricerca completamente su misura.

a cura di Angelo Dino Surano 

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