dunp: design generativo
Abbiamo lavorato alacremente per dare al nostro sguardo una direzione più chiara, abbiamo scelto un'identità che fosse più coerente con ciò che siamo, duttile, naturale, flessibile. Abbiamo studiato i modelli rizomatici su cui l'organizzazione della società liquida, teorizzata da Bauman, si fonda per ottenere un brand molto più comunicativo e molto meno vincolante.
Più mani e intenti liberi hanno creato un’immagine non coordinata, modificabile nel tempo, ma sempre ravvisabile. In questo caso la riconoscibilità agisce ad un altro livello, che non è più quello della forma bensì quello delle regola di produzione della forma.
L'identità dunp non è una linea impazzita, lo schizzo di un artista. È uno schema di calcolo, un algoritmo che definisce e controlla gli elementi grafici, di volta in volta diversi, ma inevitabilmente legati tra loro da una somiglianza genetica, da un rapporto di coerenza e variazione sistematica.
Non è creatività, ma design generativo.
Il design generativo si può comunicare solo sotto forma di prescrizioni ed esempi. Prescrizioni e margini di libertà introducono nel progetto grafico due variabili, causalità e casualità, che fanno dell’immagine non coordinata un insieme di metodologie determinate che producono risultati dalle infinite varianti formali, non determinabili a priori. Questo genera un nuovo linguaggio, più naturale dinamico, più adatto alla contemporaneità fatta di spazio, tempo e caso.