Come utilizzano l'AI nel marketing i brand iconici
L'intelligenza artificiale è integrata nel marketing dei brand più iconici. Scopri come
Per comprendere meglio la portata di questa trasformazione, esaminiamo alcuni casi d’uso reali in cui l’intelligenza artificiale è applicata al marketing digitale in modo innovativo.
Netflix e il marketing: lapersonalizzazione dei contenuti
Come accennato, Netflix utilizza l’AI su più fronti del marketing: dal motore di raccomandazione che suggerisce il prossimo show da guardare, alla personalizzazione creativa delle copertine dei film in base al profilo utente. Ad esempio, per promuovere il film “Good Will Hunting” a un amante delle commedie, Netflix potrebbe mostrare nell’anteprima un fotogramma divertente del film, mentre ad un utente appassionato di storie romantiche potrebbe mostrare un frame dei momenti più emotivi. Questi adattamenti, apparentemente sottili, in realtà aumentano la probabilità che l’utente clicchi e si converta alla visione. L’AI analizza continuamente la cronologia di visione di milioni di abbonati per capire quali elementi visivi o narrativi li attraggono, e utilizza queste informazioni per ottimizzare la presentazione dei contenuti. Il risultato è un’esperienza unica per ogni spettatore e un tasso di abbandono molto basso: si stima che questo sofisticato sistema di raccomandazione valga circa 1 miliardo di dollari l’anno in retention per Netflix, mantenendo gli utenti soddisfatti e abbonati più a lungo.
Amazon e le raccomandazioni di prodotto
Sul fronte e-commerce, Amazon è l’esempio lampante di come l’AI possa trainare le vendite. Ogni volta che navighiamo su Amazon, siamo esposti a una miriade di consigli personalizzati: “Spesso comprati insieme”, “Articoli simili a quello che hai visualizzato”, “I clienti che hanno visto questo prodotto hanno visto anche…”. Questo ecosistema di suggerimenti è alimentato da algoritmi di machine learning che incrociano comportamenti di acquisto e navigazione di utenti con profili simili. Il sistema impara in continuazione: ad ogni clic e acquisto, affina la comprensione delle preferenze individuali e collettive. Il risultato? Un aumento significativo del carrello medio e delle vendite incrociate.
Secondo il già citato studio McKinsey, queste raccomandazioni guidano circa il 35% del fatturato di Amazon. Inoltre, l’AI di Amazon alimenta funzionalità come le recensioni suggerite (indicando quelle più utili per l’utente), la ricerca vocale con Alexa per trovare prodotti, e strategie di prezzi dinamici che ottimizzano costantemente i prezzi in base a domanda, concorrenza e comportamento del cliente. In sintesi, Amazon dimostra su scala globale come l’AI possa diventare il “motore invisibile” di un’esperienza di shopping altamente efficace, dove marketing e servizio si fondono.
Spotify e le playlist su misura: marketing che fidelizza
Nel campo musicale, Spotify ha fatto dell’AI un alleato fondamentale per il marketing di fidelizzazione. Ogni lunedì, milioni di utenti attendono la propria playlist Discover Weekly, un mix di brani generato dall’AI in base ai gusti personali. Questo “DJ virtuale” analizza ciò che hai ascoltato, i brani che hai saltato rapidamente, quelli che hai messo tra i preferiti e anche cosa ascoltano utenti simili a te, per proporti canzoni che probabilmente amerai. L’AI non solo tiene conto del genere o degli artisti, ma può apprendere dalle abitudini (es. musica soft al mattino, energica durante l’allenamento, etc.) per consigliare il brano giusto nel momento giusto.
Il valore marketing è enorme: playlist personalizzate e consigli come la Release Radar del venerdì (nuove uscite affine ai tuoi gusti) aumentano l’engagement e il tempo passato sulla piattaforma, riducendo la tentazione di migrare a servizi concorrenti. Inoltre Spotify invia email e notifiche personalizzate (ad esempio segnalando l’uscita di un nuovo album del tuo artista preferito) generando un rapporto quasi “personale” con l’utente. Queste tattiche, tutte orchestrate dall’AI, hanno contribuito a fare di Spotify una delle piattaforme più amate, mostrando come il marketing personalizzato crea valore a lungo termine in termini di fedeltà del cliente.
Expedia e il consulente di viaggio AI
Pianificare un viaggio può richiedere ore di ricerche tra voli, hotel e attrazioni. Expedia sta semplificando questo processo grazie all’AI. Nel 2023 ha integrato una funzione di travel planning alimentata da ChatGPT direttamente nella sua app, consentendo agli utenti di conversare con un assistente virtuale per ottenere consigli di viaggio. Più recentemente, come visto, Expedia sta testando “Romie”, un vero e proprio agente AI di viaggio che aiuta a costruire itinerari completi, suggerendo destinazioni in base alle preferenze espresse in linguaggio naturale e fornendo aggiornamenti in tempo reale su variazioni di pianitechcrunch.com. Ad esempio, si può chiedere a Romie “Cosa posso fare 3 giorni a Tokyo con un budget medio?” e ottenere un mini-programma di viaggio con attività consigliate, hotel centrali e ristoranti, il tutto adattato alle proprie richieste. Questo approccio conversazionale trasforma la ricerca di viaggio in un’esperienza più interattiva e personalizzata, quasi come avere un agente di viaggio dedicato. Per Expedia, l’integrazione dell’AI non è solo un servizio in più, ma una potente leva di marketing: differenziarsi con un’esperienza utente innovativa fidelizza i clienti sull’app proprietaria, aumentando le prenotazioni dirette. Altri player del turismo, come Kayak o startup dedicate, stanno lanciando funzionalità simili, a riprova che l’AI sta diventando un elemento chiave per competere nell’online travel.
Levi’s e i modelli AI per marketing nella moda
Nel settore moda, l’AI viene sperimentata non solo dietro le quinte ma anche in campagne marketing visibili al pubblico. Abbiamo citato la scelta di Levi’s di utilizzare modelli generati dall’AI per mostrare maggiore inclusività. L’idea è che un utente, scegliendo ad esempio una giacca sul sito, possa selezionare di vedere l’indumento indossato da avatar con diversa corporatura o tono di pelle, avendo un’anteprima più realistica di come potrebbe stargli. Questa iniziativa mira a migliorare l’esperienza d’acquisto e l’identificazione con il brand, comunicando allo stesso tempo i valori di inclusione. Allo stesso modo, brand di moda e cosmetica stanno usando l’AI per creare contenuti promozionali: dall’iper-personalizzazione delle newsletter (proponendo outfit basati sugli acquisti passati di quel cliente), a vere e proprie campagne generate dall’AI.
Un esempio recente è Coca-Cola (settore beverage ma marketing lifestyle) che ha lanciato campagne dove gli utenti potevano generare opere d’arte digitali a tema Coca-Cola con AI e persino uno spot natalizio interamente creato dall’intelligenza artificialereddit.com. Questi esempi dimostrano come l’AI possa diventare parte integrante dell’ideazione creativa di marketing, non solo un supporto analitico dietro le quinte.
Strumenti AI per il content marketing
Startup e piattaforme MarTech stanno lanciando strumenti AI “tuttofare” per il marketing. Ad esempio, StoryChief ha presentato un AI Marketing Agent chiamato “William” che, dato l’URL del sito di un’azienda, genera una strategia di contenuti su misura: identifica i pilastri tematici del brand, suggerisce il tono di voce, individua il pubblico target e addirittura pre-compila un calendario editoriale. Inoltre, William monitora la performance dei contenuti pubblicati e fornisce raccomandazioni di ottimizzazione continuative. Un altro esempio è la miriade di tool AI per email marketing: sistemi che redigono l’oggetto perfetto (ottimizzato per tassi di apertura), personalizzano il testo dell’email con riferimenti specifici al destinatario e scelgono anche il momento ideale per l’invio in base alla sua attività precedente. Strumenti come questi rendono l’AI accessibile anche a team di marketing piccoli, fornendo una sorta di “esperto virtuale” che amplifica le capacità della squadra. Molti di questi use case erano impensabili solo pochi anni fa: oggi invece sono realtà alla portata di molte aziende, segno di un’AI marketing in rapido avanzamento e democratizzazione.
(articolo di Angelo Dino Surano)