Consumo di Internet nel 2022: numeri e insights
Inarrestabile, costante, inesorabile. Internet è la nostra nuova casa virtuale dove trascorriamo la maggior parte del tempo
Il dato più evidente, che per alcuni potrebbe essere sorprendente, è che Internet e mondo del digitale hanno continuato a registrare una crescita vertiginosa anche quest’anno. A gennaio 2022, secondo il Global Overview Report di We Are Social in collaborazione con Hootsuite, sono state spese online oltre 12 trilioni di ore. Un trend che si consolida e aumenta anche in un periodo che possiamo definire post-pandemico, con numeri e tempistiche dei lockdown decisamente ridotti. Nonostante le riaperture, infatti, il tempo medio speso sulla rete non ha accennato a diminuire. Ha conquistato, anzi, 4 minuti in più rispetto i dati rilevati lo scorso gennaio, arrivando a 6:58 h. I social e il mondo dell’e-commerce, hanno sicuramente apportato un significativo contributo in questo senso.
I numeri dell’e-commerce
L’e-commerce si sta espandendo e i numeri parlano chiaro. È stato constatato che, nell’ultimo anno, in media il 58.4% degli utenti ha effettuato almeno un acquisto online a settimana. Solo la spesa di beni materiali ha fruttato ben 385 trilioni di dollari, il18% in più rispetto lo scorso anno. Al primo posto troviamo l’acquisto di materiale elettronico, seguito immediatamente dal settore della moda. Una buona percentuale di utenti, circa il 30%, ha portato a termine o effettuato direttamente l’acquisto tramite smartphone.
Attenzione però a chi possiede un e-commerce: la user experience è divenuta sempre più importante e non solo per il ranking nei motori di ricerca. L’utente medio abbandona un sito e non vi rientra se questo non si carica entro 3 secondi. Inoltre, è fondamentale avere un’area pagamenti semplice, funzionale e con metodi di pagamento diversificati per non aumentare il tasso di abbandono dei carrelli.
Quasi tutti i servizi online legati al mondo dei viaggi e del turismo hanno visto un rialzo delle richieste e delle prenotazioni. Ad aver ancora registrato un calo nel fatturato è solo il settore dei mezzi di trasporto quali treni e autobus, rispettivamente del 10% e 6,6%.
Internet e i contenuti digitali
Il consumo di contenuti digitali, a gennaio del 2022, ha confermato un’ottima crescita. L’area gaming è tra le prime posizioni per l’incremento delle sue vendite, corrispondente ad un sesto in più rispetto gli ultimi dati. Quasi il 32% delle persone tra i 16 e i 64 anni ha comprato servizi di streaming per serie e tv, mentre il 24% circa ha optato per servizi di streaming per la musica. Ogni giorno, nell’oceano costituito da più di 600 milioni di blog, vengono pubblicati 7,5 milioni di post. WordPress, Blogger e Tumbrl si confermano le piattaforme più scelte per ospitarli e il loro ruolo sembra essere sempre più rilevante.
Circa il 46% degli utenti afferma di prendere in forte considerazione le raccomandazioni dei blogger per compiere specie le azioni di acquisto.
C’è poi da sottolineare come sia uno strumento essenziale quando affiancato ad una buona strategia di marketing e se presente come appendice ad un e-commerce. È possibile, così, creare ad esempio maggiore awareness e ottenere più ingaggio, più traffico e quindi più conversioni. Post di una buona lunghezza e di una buona durata di lettura sembrano portare fino a 9 volte più contatti. Per gli utenti è più semplice trovare così risorse e informazioni aggiuntive, anche rispetto le aziende stesse. Si stima infatti che l’81% delle persone si fidi delle notizie riportate sui blog e agisca in base a queste.
Statistiche sull’advertising
Secondo gli ultimi dati disponibili, ben quasi un terzo del media spend digitale a livello mondiale ha interessato l’advertising. Dunque, è un mercato attivo e in espansione: sono aumentati i suoi costi ma l’incremento va di pari passo con la qualità dell’audience raggiunta.
Le ads sui social si confermano tra i metodi più efficaci per far scoprire agli utenti il proprio brand e i propri servizi e prodotti. Prima di questi, ci sono solo i motori di ricerca, la tv e il passaparola. Nonostante gli ingenti investimenti sui motori di ricerca, sembra però che alcune tipologie di advertising non siano particolarmente apprezzate. L’80% degli utenti, ad esempio, dichiara di ignorare Google Annunci.
Nonostante ciò, il colosso di Mountain View detiene quasi il 30% della spesa pubblicitaria globale, seguito immediatamente da Meta. Snapchat ha creato una sua piattaforma pubblicitaria e anche TikTok sta destando parecchio interesse per i risvolti sull’adv.
Il trionfo dei social media
Il tempo che trascorriamo connessi alle diverse piattaforme social aumenta e passa ad una media che sfiora le due ore e mezza. Da quanto fotografato a gennaio 2022, queste sono la destinazione preferita degli utenti, che impiegano qui il 35% del loro tempo in rete.
La varietà del pacchetto Meta sembra essere la soluzione privilegiata dagli users, che pongono in alto alla classifica delle preferenze Whatsapp, Instagram e Facebook. TikTok e Twitter sembrano arrancare, mentre WeChat riesce a posizionarsi quarto. Fa il suo ingresso per la prima volta in questa classifica anche Discord, piattaforma molto forte in ambito gaming, che conquista l’ultimo posto.
I dati sull’utilizzo dei social riportano però che il primato è detenuto da Facebook, con iscritte 2,9 miliardi di persone. Instagram invece segna un traguardo non indifferente, con il 97% della sua utenza attiva ogni mese. TikTok continua a macinare consensi, nonostante critiche e scetticismi mentre YouTube conferma la sua presa sul mercato. Proprio quest’ultimo è sotto i riflettori per il pubblico che permette di raggiungere attraverso l’adv e che lo rende quindi un social sempre appetibile.
I video sono il contenuto di maggiore fruibilità, mentre le infografiche sono quello più condiviso con un tasso 3 volte superiore rispetto le altre tipologie. L’attenzione media è scesa fino a 8 secondi, comincia invece a prendere sempre più piede l’abitudine di usare le piattaforme social per motivi di lavoro. LinkedIn, ad esempio, ha registrato una buonissima crescita, aumentando il suo numero di utenti dell’11% rispetto allo scorso anno.
Internet mobile in continua ascesa
Circa due terzi della popolazione ha accesso ad Internet. Di questi utenti, più del 92% accede tramite dispositivi mobili. Il tempo trascorso sulle app, per quanto riguarda questi apparecchi, è di gran lunga maggiore a quello speso navigando il browser.
Le applicazioni più utilizzate sono quelle di navigazione, messagistica e musica, seguite da quelle per meteo, foto e giochi. I social si trovano solo all’ottavo posto con un tempo medio comunque molto alto, circa il 70% del totale.
Il traffico mobile ha superato ormai quello da desktop ed è un fatto conclamato che oltre il 50% delle mail venga aperto su questi dispositivi. Più di 5 miliardi di persone è in possesso di un telefono e, poiché la percentuale di chi lo utilizza per navigare sulla rete è significativa, è fondamentale rendere mobile-friendly siti e app.
Il web (non) è realmente al sicuro
La rete è indubbiamente il luogo per eccellenza dove sentirsi liberi, autodeterminarsi e sperimentare. Tuttavia, per non pochi, è anche il luogo dove poter commettere crimini e attività illecite sicuri spesso di non pagarne le conseguenze. Non a caso i reati di tipo informatico sono al secondo posto tra i crimini più commessi. Il calcolo dei danni è di circa 6 trilioni di dollari, e non crediamo sia destinato a diminuire.
Il Global Economic Crime and Fraud Survey ci dà alcune chiare indicazioni riguardo i reati finanziari. Ad esempio, mostra che il 46% degli intervistati è stato vittima, negli ultimi 24 mesi, di un crimine di questo tipo. È incrementato in particolar modo, giungendo ad un 40% del rischio, il numero di frodi perpetrate attraverso piattaforme online.
La maggior parte degli attacchi di tipo fraudolento, quasi il 70%, sono stati esterni o sono scaturiti dalla convergenza di fattori interni ed esterni. Gli hacker, seguiti dalla clientela, occupano il primo posto nei reati di frode, per i quali il crimine organizzato si posiziona soltanto terzo. Le più bersagliate sono state le piccole e medie imprese, che rappresentano il 40% delle vittime di crimini a sfondo finanziario.
Il CMS più violato è invece WordPress e continuano gli attacchi tramite posta elettronica, specie per quanto riguarda phishing e ransomware. Si stima che per ogni attacco ransomware il riscatto chiesto in denaro sia pari ad una media poco più bassa di 1100$. La maggior parte degli attacchi è svolta attraverso l’hacking, spesso molto (troppo) semplice: l’81% si basa infatti su password deboli o rubate.
La violazione dei dati rappresenta un’ulteriore punto spinoso, con costi che iniziano ad avvicinarsi ai 5 milioni di dollari. Gran parte di queste violazioni, circa l’83%, non viene scoperta se non dopo settimane, aumentandone così il danno in modo esponenziale.
Fonti
Questi erano alcuni dei dati che riteniamo salienti. Per ulteriori approfondimenti vi invitiamo a tenere conto e visionare le fonti e i report qui di seguito:
https://wearesocial.com/it/blog/2022/01/digital-2022-i-dati-globali/
https://datareportal.com/reports/digital-2022-global-overview-report
https://www.websiterating.com/it/research/internet-statistics-facts/#chapter-7
https://it.vpnmentor.com/blog/vital-internet-trends/
https://www.pwc.com/gx/en/services/forensics/economic-crime-survey.html
https://www.pwc.com/gx/en/forensics/gecsm-2022/PwC-Global-Economic-Crime-and-Fraud-Survey-2022.pdf
https://www.statista.com/markets/
(articolo di Deianira Vaccaro e Angelo Dino Surano)